arca
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景点印象
Spettacolare esposizione dei dipinti, originati dalla sua frequentazione con gli sciamani.La mostra è all'interno dell'antica chiesa di San Marco, dove si possono ammirare pregevoli affreschi.
antica chiesa poi mercato ed ora un polo museale molto importante con mostre legate soprattutto con i musei Guggenheim.
Non conosco Vercelli, e mi aspettavo che una mostra così importante fosse segnalata con cartelloni/striscioni appesi almeno nelle immediate vicinanze dell'edificio ospitante; nulla di tutto ciò. Arrivati al grosso parcheggio segnalato come adiacente al luogo dell'evento, abbiamo scoperto che il passaggio verso il centro era chiuso da transenne e che occorreva fare un lungo giro per arrivare. Non una indicazione, lungo tutto il percorso, che dicesse dove svoltare. Ciliegina sulla torta, un raduno di alpini che occupava quella che, abbiamo scoperto dopo, era l'inizio della strada che portava alla sede della Mostra. Per fortuna, una gentile Volontaria di Protezione Civile ci ha indirizzati verso l'Esposizione e due giovani signore, più avanti, ci hanno confermato che, continuando sulla stessa strada, avremmo trovato l'Arca. Sembrava quasi che la mostra fosse stata organizzata per i soli Vercellesi, che ovviamente conoscono la loro città.Detto questo, i quadri esposti erano molto belli e ben presentati; l'ambiente idoneo.Aspetti negativi: -le descrizioni delle audioguide sono state troppo sintetiche e a volte difficili da comprendere per chi non fosse un "addetto ai lavori"; si poteva fare meglio, anche nell'ottica di avvicinare più gente alla comprensione dell'arte. -l'illuminazione delle opere a volte si spegneva senza motivo; nella penombra, alcuni hanno acceso i cellulari per illuminare un poco i quadri.-scarsità di sedili, anche in esterni, per la sosta di persone anziane, disabili, con difficoltà.-sarebbe utile che l'ingresso fosse separato dalle sale da una porta chiusa e che una registrazione audio ricordasse che si sta per visitare una mostra e che il silenzio o il parlare a bassa voce (e non la sguaiatezza e la confusione) dovrebbe accompagnare la visita di tutti.Ancora una nota dolente: che tristezza e che rabbia nel vedere quanti edifici e palazzi del centro storico, che sono stati prestigiosi, sono da tempo in completo abbandono e senza un segno che si stia provvedendo al loro recupero! Non me lo aspettavo proprio!
La mostra è assai interessante ed originale,ben organizzata e presentata in un contenitore ben predisposto.Accoglienza e personale gentile.Indubbiamente un attrattore importante per Vercelli.
Ennesima edizione della Mostra Guggenheim ospitata dalla struttura definita "Arca" situata nella ex chiesa gotica di San Marco. Vercelli si adegua ai livelli del grande turismo! Speriamo che l'iniziativa continui anche negli anni prossimi.
Mostra interessante e ben articolata. Ricercate le opere di Kandinsky esposte, valorizzate anche dall'accostamento alla cultura sciamanica.Buone anche le audioguide comprese nel prezzo d'ingresso. Singolare e molto promettente incontrare eventi di questo genere in cittadine come Vercelli soprattutto quando si tratta di arte moderna . Molto ben fornito il book shop. Personale disponibile.Abbiamo parcheggiato in prossimità del centro vicino Stazione FS, una passeggiata gradevole di alcuni minuti. Molto interessante è anche il centro storico con la particolare sinagoga (aimè per lo più chiusa al pubblico)
Io e la mia famiglia abbiamo visitato la mostra in giorno di Pasqua. Avevo fatto i biglietti on line (come sempre quando posso....giusto per evitare code e lungaggini). Ho chiesto di accedere alla mostra benché avessi prenotato in altro orario. Eravamo arrivati in anticipo e cortesemente la biglietteria ci ha permesso di entrare poiché non c'era in quel momento troppa affluenza. Splendide le opere di Kandinsky esposte, dal mio punto di vista valorizzate anche dall'allestimento. Molto ben fornito il book shop. Abbiamo parcheggiato in prossimità della Stazione FS di Vercelli e da lì l'Arca è facilmente raggiungibile a piedi in pochi minuti. Una passeggiata resa anche più gradevole dalla presenza della Basilica di Sant'Andrea che vale la pena visitare lungo il percorso.
un museo super interessante da visitare con calma.Personale gentile e disponibile e visita che scorre grazie a delle strepitose videoguide che accompagnano con commenti interessanti le varie tappe della mostra.Un poco difficle arrivarci e praticamente impossibile il parcheggio.Per fortuna con una passeggiata si arriva subito agli estremi del centro storico dove qualche posto macchina in piu' è disponibile
l'arte moderna è sempre un po' difficile da vedere, figuriamoci comprenderla... ma sicuramente molto affascinante! é incredibile che una città come Vercelli ospiti collezioni del genere, e per fortuna!! Opere meravigliose, ma devono piacere ovviamente. L'8 marzo l'arca ha anche aderito ad una bellissima iniziativa: ingresso gratis (audioguida compresa) per tutte le donne: che bel modo di festeggiare! L'unico neo per me è l'ingresso un po' caro per solo 2 sale di esposizione, rispetto ad altri musei, penso ad esempio a Torino, di ben altre dimensioni......
Anche quest'anno, come da alcuni anni a questa parte, ho avuto modo di visitare la mostra legata alle Collezioni Peggy Guggenheim. Bello spazio espositivo, non grandissimo, raccolto del quale voglio raccontarvi la storia.Diversi anni fa mi trovavo a Vercelli e mio suocero mi accompagnò a comprare la verdura in un mercato coperto. Grande fu la mia sorpresa ed il mio sgomento nel constatare che si trattava dell'interno di una chiesa gotica, anche se la facciata - rifatta - non lo facesse completamente supporre. Ero già molto colpita negativamente dalla città: qua è la si intravvedevano altre costruzioni di pregio in stato di decadimento ed abbandono, e non sapevo spiegarmi come una provincia abitata in buona parte da agricoltori benestanti non avesse l'orgoglio di valorizzarne il patrimonio artistico, vero biglietto da visita della città. Anni dopo sono stata piacevolmente raggiunta dalla notizia che nell'antica chiesa di S. Marco non solo era stato sfrattato il mercato, ma l'interno era stato recuperato come spazio museale denominato Arca: si tratta di una specie di parallelepipedo inserito all'interno della chiesa che ospita mostre temporanee a carattere internazionale, ed all'esterno di esso- al termine del percorso - permette di conoscere la storia della chiesa, ammirarne le strutture e constatare lo stato di avanzamento dei lavori di recupero degli affreschi, che sono in massima parte staccati ed ospitati altrove, così come l'altare. Per ben 5 o 6 anni ha ospitato mostre a tema in collaborazione con la Peggy Guggenheim Collection: quest'anno l'argomento erano gli anni '60 nella collezione, oltre l'informale, verso la Pop Art. Pezzi belli, spesso conosciuti, importanti, anche se lo spazio museale non permette l'esposizione di troppe opere. La mostra di quest'anno mi è piaciuta particolarmente, anche se in realtà ogni tema è l'occasione per presentare opere di grande rilievo.Peccato che a fine maggio, nei giorni in cui la compagnia di S. Paolo - nell'intento di promuovere la città - donasse l'abbonamento musei a quanti avevano prenotato nei Musei di Vercelli, la mostra fosse teminata, perché poteva essere una bella scoperta quanti non la conoscevano. Comunque anni fa, in concomitanza con una di queste mostre, era stato allestito un treno d'epoca che portava gratuitamente i visitatori da Torino. Bellissima esperienza, purtroppo non ripetuta. Il personale è sempre stato gentilissimo: un anno mi sono presentata alla cassa accorgendomi di aver smarrito la tessera musei, ed un'addetta, premurosissima, si è data molto da fare per farmi avere subito un duplicato. Collegate con queste mostre ci sono sempre interessanti attività gratuite, quali la visita guidata in bus della città, i giri in bicicletta, il tè col cardinale in Sant'Andrea, ecc... Anche l'aspetto della città è migliorato: c'è stata più attenzione per buona parte degli ambienti d'interesse della città, le case importanti risultano ristrutturate e segnalate con cartelli, ha preso l'aspetto di una città d'arte che prima non aveva, anche se molto deve essere ancora compiuto, come lamenta un'altra persona. Ad esempio, accanto al Palazzo di Giustizia ( che è una specie di antica fortezza situata in una bella piazza invasa da auto) c'è una costruzione di pregio, che a leggere quanto scritto sul tabellone dei lavori mai eseguiti e che dovevano terminare nel 2010, dovrebbe trattarsi del Teatro dei Nobili, transennato da anni e preda di erbacce e cespugli che radificano sui muri e sui tetti. E' in stato di abbandono totale, ed il sospetto è che si attenda che crolli da solo per rendere l'area edificabile e farci qualche orribile costruzione, che in ogni caso deturperà l'armonia della piazza. Vercellesi, svegliatevi!!!! E' casa vostra! Comunque devo ammettere che molto è già stato fatto, e consiglio di tener d'occhio i prossimi appuntamenti che ci presenterà l'Arca, sempre interessanti ed originali.
Da qualche anno, la piacevole cittadina vercellese, riserva gradite sorprese agli amanti dell'arte. Presso l'Arca della Chiesa di San Marco va verso la fine l'edizione 2013 della mostra "gli anni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim". Il tema di quest'anno è l'arte europea e americana degli anni Sessanta del Novecento: siamo alla presenza di capolavori di Fontana, Rauschenberg, Warhol, Lichtenstein.Le opere non sono numerose ma rappresentative del particolare momento che corrisponde alla svolta cruciale della cultura artistica mondiale, attraverso il confronto tra gli artisti USA e quelli europei. Siamo di fronte ad una evoluzione della dimensione della cultura visiva, si sperimenta, si aprono nuove frontiere per gli artisti.Da segnalare l'audioguida compresa nel prezzo del biglietto.Davvero soddisfatto per questa bella giornata. Una nota negativa, i ragazzi presenti in biglietteria erano un pò troppo "vivaci": urletti, risate e voce alta infastidivano i visitatori. Ci vorrebbe, da parte del personale, un pò più di sobrietà!Da visitare la Chiesa di San Marco alla fine della mostra.
Prima di ARCA parliamo di Vercelli, cittadina a misura d'uomo. Il centro storico è molto..storico. Il personale dell'Arca è gentilissimo, attento e preparato, le opere, per chi ama l'arte contemporanea e moderna, sono veramente superbe. Magari non proprio tutte hanno riscontrato il mio gusto ma sicuramente una visita la merita soprattutto pensando a Peggy Guggenheim che ha fatto vivere artisti al tempo magari considerati imbrattatori di tele. Tornerò a Vercelli sicuramente perchè vi sono tantissime mostre o musei o chiese da visitare.
Non amo l'arte "moderna", ma il contesto del luogo (ex Chiesa abbaziale di San Marco, di fondazione duecentesca, colma di affreschi, opera di artisti vercellesi) dov'è ubicata...mi è piaciuta molto!Mostra molto curata, anche se pochi "bei pezzi", personale gentile....insomma....amante o no...secondo me vale la pena di andarci!
Con l'espressione teoria delle finestre rotte si indica quella particolare forma di gestione del territorio secondo cui non vengono tollerate le piccole trasgressioni che, se trascurate (e non corrette e/o sanzionate subito), potrebbero generare fenomeni di emulazione.Domenica scorsa sono stata a Vercelli, lo faccio ogni anno per visitare la mostra della collezione Guggheneim. Ogni anno trovo questo evento irrinunciabile per ricchezza di informazione e organizzazione. L'area espositiva è fantastica: un tempio di epoca medievale che per anni era stato adibito a mercato ortofrutticolo e abbandonato, con i suoi affreschi e splendori architettonici all'insulto urbano. Finalmente, qualche anno fa, è stato recuperato, e destinato ad area espositiva da qualche mente illuminata. Non così è per il resto della città che langue in totale abbandono. Da 4 anni scendo alla stazione e vedo, come un pugno allo stomaco i ruderi dell'antico ospedale (raro esempio del '200) coperti dal velo, in questo caso pietoso, del polietilene che indica solitamente un recupero in atto ma che nella fattispecie ha come unico scopo di celare un abbandono vergognoso. Stessa sorte per il resto del centro storico, dove la gran parte dei monumenti è diroccata e lungi dall'essere salvati e valorizzati sono attorniati da costruzioni contemporanee del peggior esempio di follia cementificatrice dagli anni '50 ad oggi.Abbiamo la fortuna di vivere in un museo a cielo aperto, ovunque andiamo, in Italia ci troviamo di fronte a testimonianze della grandezza della mente umana e le disprezziamo e insultiamo in questo modo.A Vercelli non c'è neanche la scusa del terremoto. Ci sono i Vercellesi, i più grandi produttori, per qualità, di riso mondiale, tanto che nel 1798, il terzo presidente americano, Jefferson venne qui per capire come mai in carolina la qualità del riso non fosse eccellente come qui. Ed ecco che a 20 km da vercelli, oggi sorge la più grande discarica di rifiuti radiottivi di Europa che sta irrimediabilmente inquinando la falda freatica!Ma vendiamolo questo paese! piuttosto che lasciarlo morire in questa maniera indecorosa diamolo a popoli che attraversano l'oceano per venirlo ad onorare.
Siamo andati appositamente a Vercelli per visitare la mostra Guggenheim che c'è in questo periodo. Mi aspettavo molto di più. Ho trovato invece interessante la chiesa sconsacrata dove, una volta finito il giro della mostra, mi sono soffermata a guardare i panelli e le foto storiche della città.